LICENZIAMENTO E DIMISSIONI
Sito internet curato dall'Avvocato Gianluca Teat
CIRCOLARI E INTERPELLI
Sono riportati qui di seguito alcuni degli interpelli e delle circolari più rilevanti in tale materia.
I testi in versione integrale possono essere facilmente reperiti sui siti istituzionali dell'INPS o del Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali (anche digitando numero e data dell'interpello/circolare direttamente sui principali motori di ricerca).
In vari casi si tratta di testi molto lunghi e articolari che è opportuno visionare nella versione PDF originale presente sul relativo sito istituzionale.
CIRCOLARI
Circolare INPS 12 maggio 2015, n. 94 (relativa alla Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego -NASPI-);
Circolare Ministero Lavoro 16 gennaio 2013, n. 3 (relativa ai rapporti tra procedura per il licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo e licenziamenti collettivi/modalità di calcolo del numero dei dipendenti per l’applicazione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e numerosi altri aspetti);
Circolare Ministero Lavoro 12 ottobre 2012, n. 18273 (relativa alla modalità di calcolo di alcuni termini in materia di licenziamenti e dimissioni).
INTERPELLI
Interpello n. 12 del 25 marzo 2014 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (sul termine di decadenza per l’impugnazione del licenziamento illegittimo e del licenziamento orale/immotivato);
Interpello n. 27 del 20 settembre 2013 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (sull’applicabilità della procedura prevista per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo alle agenzie di somministrazione).
Che valore hanno tali circolari e tali interpelli?
Molti cittadini si pongono spesso questa domanda. Si ricorda in questa sede che le circolari o gli interpelli rappresentano «generici orientamenti» di una Pubblica Amministrazione con riferimento a una particolare materia; non possono contenere disposizioni contrarie a fonti di rango primario (leggi e atti equiparati) o di rango secondario (regolamenti); non vincolano l'autorità giudiziaria (anche se questa è comunque tenuta a prendere in considerazione tali atti).
Cosa accade se un'Amministrazione non si attiene a quanto stabilito nelle proprie circolari o nei propri interpelli?
Qualora un ufficio secondario-periferico (ad esempio Sede INPS di Trieste) si discostasse dal contenuto di una circolare generale (ad esempio circolare nazionale INPS), il provvedimento finale (della Sede INPS di Trieste) potrebbe essere illegittimo in quanto viziato da eccesso di potere (l'Amministrazione si comporta in modo irragionevole siccome prima afferma A in via generale e poi stabilisce B nel singolo caso concreto).
Suggerimenti per chi si relaziona con le Pubbliche Amministrazioni
In genere, le circolari e gli interprelli sono ben scritti e le amministrazioni non si discostano dai propri orientamenti generali. Se dovesse capitarvi qualche funzionario che non si uniforma a tali principi (cosa peraltro molto rara), rivolgetevi al suo superiore gerarchico (diplomaticamente).
Ricordatevi che chi lavora in un ufficio pubblico non segue solo il vostro caso (ma anche centinaia di altri), che occorre essere educati e che le Pubbliche Amministrazioni non sono «abitate» solamente da pigroni scioperati (anche se non mancano tali soggetti). In genere, molti funzionari sono abbastanza competenti. Il grande problema è la legislazione sempre più caotica, farraginosa e di scarsa qualità a cui le Pubbliche Amministrazioni spesso cercano di sopperire con circolari «chiarificatrici» che comunque non sono atti aventi valore di legge. Pertanto, hanno una rilevanza limitata.
Di conseguenza, nella realtà si possono creare problemi di questo tipo: una legge degli anni 80 stabilisce X, mentre una legge degli anni 90 che disciplina nuovamente la stessa materia (senza abrogare la legge degli anni 80) afferma X-1. Un Decreto Legislativo successivo modifica ancora alcune norme di riferimento aggiungendo la variabile Y (solamente in certe ipotesi). Interviene allora il Ministero con una circolare «interpretativa» per orientare i propri uffici (ma il giudice potrebbe anche pensarla diversamente!). Benvenuti nella Bisanzio-Italia a cui questo sito cerca di rimediare tentando di fare chiarezza in una materia intricata come le dimissioni e i licenziamenti.
Chiudo questa riflessione con un rinvio a Dante (Purgatorio, VI Canto, 139-144).
«Atene e Lacedemona, che fenno
l’antiche leggi e furon sì civili,
fecero al viver bene un picciol cenno
verso di te, che fai tanto sottili
provedimenti, ch’a mezzo novembre
non giugne quel che tu d’ottobre fili.»
«Atene e Sparta, che scrissero
le antiche leggi e furono così civili,
diedero un piccolo contributo alla giustizia
in confronto a te (Firenze oggi Italia)
che emani provvedimenti tanto sottili (elaborati, ma anche fragili e poco stabili)
che quelli emessi a ottobre non arrivano a metà novembre.»
Pagina modificata per l'ultima volta in data 1 maggio 2016